Novità del Decreto Maroni è l'istituto dell'"ammonimento": la vittima
prima sporgere querela può rivolgere all'Autorità di Pubblica Sicurezza
la richiesta di ammonimento poi trasmessa al Questore che, dopo aver
eventualmente acquisito informazioni sullo stalker, lo ammonisce per
dissuaderlo dal proseguire nella propria condotta e, aspetto questo
tutt'altro che trascurabile, può disporre il sequestro di armi o
munizioni pur legalmente posseduti dallo stalker. Se poi quest'ultimo
dovesse perdurare nel suo comportamento l'Autorità giudiziaria non
solo potrà procedere d'ufficio (dunque senza la querela della vittima)
ma in caso di condanna potrà applicare un aggravamento di pena.
Qual è l'utilità per la persona offesa di denunciare il proprio aguzzino?
Certamente la possibilità di vedere applicate nei confronti dello
stalker misure cautelari quali l'allontanamento dalla residenza
familiare, il divieto ad avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima o
comunque ad attenersi sempre ad una certa distanza, misure che, se
violate, possono anche portare all'applicazione di misure più
restrittive (ex.arresti domiciliari). Inoltre il Decreto Maroni ha
prolungato da 6 mesi ad un anno il cosiddetto ordine di protezione già
previsto dall'art.342-bis del codice civile.
Le statistiche in materia riferiscono che le principali vittime di tale
delitto sono donne tra i 18 e i 24 anni anche se il fenomeno -piuttosto
disomogeneo- colpisce frequentemente anche le donne tra i 35 e 48
anni in quanto vittime di stalker uomo risentito o respinto in quanto
già partner.
Proprio l'allarme sociale scaturito da tale fenomeno ha indotto la
Presidenza del Consiglio (Dipartimento delle pari opportunità) ad
istituire un numero verde attivo 24 ore su 24 per fornire misure di
sostegno (psicologico-legale) alle vittime oltre a quanto già fornito
dalle varie associazioni a livello provinciale.
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Avv. Tiziano Lucchese
Avv. Laura Marchello
Avv. Gianluca Nargiso